mercoledì 22 marzo 2017

Una giornata epica e triste allo stesso tempo

- aka quando butto via qualcosa è sempre un pezzo della mia anima... -

Ebbene si, quando si ha la casa troppo piccola e troppe cose che si hanno/vorrebbero avere è proprio il caso di fare spazio gettando alcune cose che si reputano inutili e possibilmente rimpiazzare il vuoto lasciato colmandolo con nuovi oggetti intrisi di desiderio.
Cosa succede? 
Devo assolutamente buttar via delle cose...
Di cosa si tratta?
Accidenti delle scatole dei lego che ho racimolato duramente in anni di evasioni dal bilancio famigliare...
Ecco qui tutto il ben di dio che ho gettato...
Il cuore sta piangendo, ma alla fine che me ne faccio? Sono scatole acerbe!
Non avrò mai il coraggio di separarmi dal mia collezione di LEGO Star Wars, ed in fondo diciamocelo, visto che le scatole sono aperte e i pezzi montati dal punto di vista puramente collezionistico non valgono più nulla. 
Eppure c'è una parte di me che continua a dire "No, non buttarle! Puoi sempre trovar loro uno spazio in qualche cassetto dimenticato della baracca in giardino..." No, devo essere forte, via il vecchio! Benvenuto nuovo! Ma che nuovo? Aò mica c'hai altri sordi da buttare... E vabbè arriverà il momento dello sciacallaggio matto e disperatissimo, nel frattempo ho sempre la scusa "ma spazio ce n'è ancora..."
Le scatole in questione occupavano il piano più basso della vetrinata LEGO, vetrina soprannominata "San LEGO Star Wars" da Suocero, non so se con un moto di compassione o di stizza nei miei confronti, ma mi può capire benissimo, è un collezionista pure lui.
Un giorno ho letto che il collezionismo è come un'allergia: non passa mai, al limite muta la sua forma. E devo dire che è proprio vero! Non ho sentito ancora mai nessuno dire "Chi mi conosce lo sa, non son più COLLEZIONISTA!" No, non esiste proprio.
Guardate qua cosa la gente è capace di collezionare. Alcune sono proprio incredibili.
Una persona può guarire da molte malattie, ma non dal COLLEZIONISMO. Lo potremmo vedere come un mostro mutaforma che può passare dai francobolli alle monete, alle cartoline, ai libri, ai fumetti, agli swarovski, a quei c***o di angioletti della Thun, a qualsiasi oggetto che sia più o meno di valore, l'importante è poterlo accumulare in modo compulsivo...

Vabbè basta voli pindarici su amenità varie in fondo volevo solo dire che ho fatto un buon uso delle scatole dei lego acquistati buttandole nel bidone del cartone (riciclare SEMPRE!).

Lasciamoci con questo video che mi ha fatto sorridere. Ciaone!

domenica 19 marzo 2017

Darth Vader

- aka Lego 75111 -

Potrei aggiungere un aka Lord Fener, ma quel nome mi è sempre stato sulle scatole. Fin da quando avevo 6 o 7 anni e Sorella era andata a fare un corso di programmazione in GW Basic e ha portato a casa questo!
Ebbene si, il mio primo personal computer, il mitico MSX 32K era il modello DPC-200 della Fenner. Se volete un post su questo geniale prodigio della tecnologia di metà anni '80 basta chiederlo, ce l'ho ancora in garage, come potrei separarmene...
Comunque in realtà il post dovrebbe trattare di tutt'altro.
La storia narra di come con occhio di falco, velocità di ghepardo e astuzia di volpe mi sono portato a casa il kit 75111 della LEGO alla fantastica cifra di 0,34€. Avete letto bene amici, trentaquattro centesimi di euro! (e non stiamo a sottilizzare sui 9,90€ di spese di spedizione dai, datemi tregua).

Ecco qua la scatola in tutto il suo splendore. Arrivata addirittura prima del previsto e intatta. Ma soprattutto ORIGINALE! Per quella cifra mi aspettavo un tarocco della lapin in arrivo direttamente dalla Cina in sacchetti di plastica di dubbia provenienza, ed invece eccola qui!

Darth Vader in tutto il suo splendore!











Apriamo subito la scatola, subito per modo di dire visto che ho avuto tempo di farlo solo un paio di giorni dopo.
Contiamo i pezzi per essere sicuri che ci siano tutti, seeee e dai sono LEGO è ovvio che ci siano tutti, in genere ce ne sono di più. Ma prima di metterci a costruire il villan più amato della storia del cinema, fermiamoci un attimo.

Che bella la maschera fatta in LEGO Bionicle. Accidenti.

















Via a costruire, devo dire che in confronto agli altri personaggi della stessa serie Darth Vader è il più complicato da costruire, forse l'unico altro che tiene botto per difficoltà è il generale Grevious, ma su questo ci torneremo un'altra volta...

Questo ammasso di pezzi ad esempio è solo la base per il busto, accidenti! Il numero di pezzi è sicuramente superiore in confronto agli altri personaggi.

Ma senza indugi proseguo fino ad arrivare a questo. Mi pare che il busto sia leggermente sproporzionato in confronto alle gambe e alle braccia. 
Mi ricorda in modo pazzesco il mio professore di elettrotecnica delle superiori, sembrava avesse le gambe cortissime in confronto al busto. 
Ma in fondo al momento non ci posso fare nulla, non ho pezzi sufficienti per moddare i kit LEGO, mmmh che bella idea, ma lasciamo perdere, non posso continuare ad aprire progetti che dite?








Comunque ultimo velocemente il kit, Figlio e Figlia sono in vasca e ho i minuti contati per poter completare la costruzione. Così ultimo il tutto e mi appresto alla vetrina dove tengo tutti i miei tessssori. Prima di metterlo al suo posto però non resisto e provo a far rivivere una epica battaglia.
Che dite? Si, lo so che Luke non aveva le manette né tantomeno un blaster, ma dai... Solo la posizione di Vader vale la pena!
Mi sembra di sentirlo respirare.
Comunque il tempo stringe e rimetto tutto a posto.

Ecco qua il piano della mia fantastica vetrina dedicato ai personaggi completi in stile Bionicle.
Ovviamente appena avrò tempo da dedicare ad ognuno di loro potrò descrivere e riviverne le gesta, ma tutto a tempo debito.








Ed ecco l'altra metà, quella dove ho posizionato Darthy.
Ho deciso di mantenere sia lui che Luke in posizione di battaglia per dare dinamicità alla scena.










Darth Vader, anche conosciuto come Anakin Skywalker è uno dei più potenti signori Sith di tutti i tempi. Trovato sul pianeta deserto di Tatooine è stato iniziato dal maestro Jedi Obi Wan Kenobi alle vie della forza per poi venir corrotto dall'imperatore Palpatine fino a farlo capitolare al lato oscuro.
Che dire di più, in fondo è lui il prescelto e la saga di Guerre Stellari che se ne dica è centrata sul raccontare la sua storia.
Cose di cui non si è a conoscenza di lui.
Il suo nome è stato modificato da Mario Maldesi, direttore del doppiaggio di Guerre Stellari nel 1977. All'uscita della nuova trilogia (1, 2 e 3 per intenderci) Claudio Sorrentino ha proposto un sondaggio su internet per chiedere ai fan se mantenere Darth Vader o Dart Fener. 
La sua frase più famosa "No, io sono tuo padre" è una delle frasi più citate e conosciute nella storia del cinema.
Gli psichiatri lo hanno considerato come un valido esempio molto utile per spiegare il disturbo borderline di personalità agli studenti di medicina. (E che minchia!!!)

Morale della favola Darthy è figo, anzi è più figo, anzi è il più figo di tutti!!!

Che credi, che sia Dio?

No, ma quasi. Infatti il suo volto è pure scolpito sulla cattedrale dei santi Pietro e Paolo a Washington. Che vuoi di più? Un lucano?

domenica 12 marzo 2017

LUCE!!! Non Laser...

- aka la terminologia è importante - 

Ance se tutto sommato qualcuno potrebbe obiettare con: "Ehi ignorante guarda che il laser non è altro che un fascio di luce coerente!" Certo, sono d'accordissimo, ma allora perché non chiamarla Lasersaber invece di Lightsaber? Eh? 
Certo sono anche d'accordo sul fatto che George Lucas ha dimostrato più volte la sua ignoranza in fisica, quindi....
Va bene finiamola qua che non godo di sufficiente retorica per cavarmela.
Ottimo, ora che siamo tutti allineati sull'argomento della giornata iniziamo con il vero post:
Era una notte buia e tempestosa... Anzi no, ho iniziato ieri mattina alle 10 e non c'era neppure la pioggia, infatti per usare la flex deve esserci bel tempo che mi tocca stare fuori sul pavé.

Questa è la lunga e gloriosa storia di come un tubo di metallo può diventare un pezzo di spada laser.
Ecco qua la base, prima di tutto ci si deve quindi procurare un tubo di diametro esterno di 3,5". Ovviamente tradotto in millimetri sono 38,qualcosa e ovviamente in Italia questa misura non esiste. Le cose sono due:
1- si compra un pezzo di tubo all'estero spendendo un rene in spedizione
2- ci si adatta con la misura italiana più vicina a quanto serve, cioè 40mm.

La mia natura taccagna mi impedisce di proseguire con il punto una, d'altronde la mia natura ingegneristica (da leggersi non ho cohones di modificare tutte le misure e tutti i blueprint aggiungendo 2 mm) mi impedisce di accontentarmi di un palliativo.
Come fare?
Qui Mary Poppins viene in aiuto! Infatti misura standard per i tubi di gran parte degli aspirapolvere usati come aspiraceneri è di 38 mm giusti! E soprattutto li si trova per un costo inferiore ai 5€! Bene ora abbiamo un tubo da depauperare e rendere inservibile.
Quindi via di corsa sul sito di fiducia per la creazione delle spade laser (non è vero, ne ho a decine di siti di fiducia di questo tipo ma quasi tutti partono da una graflex) qui.
Scarichiamo il pdf e stampiamo la pagina con i blueprint alla misura giusta, ritagliamo e con abbondante colla vinilica la attacchiamo al tubo come si vede nella foto sopra. 

Questo è ART ATTACK!

Fatto ciò prendiamo la fida flex e iniziamo a tagliare e a carteggiare il tubo seguendo il contorno del foglio di carta.
 Le parti in bianco sono da togliere, quindi prendiamo il fido dremel con minidisco flex e procediamo a tagliare il tagliabile.
A questo punto cerchiamo il fido trapano per fare i buchi tondi, cerchiamo le fide punte da ferro, cerchiamo le fide punte da ferro... Cerchiamo le fide punte da ferro... Bestemmiamo...
Lasciamo stare per questo fine settimana con il proposito di comprare massimo martedì due punte di trapano, una da 3mm e una da 13mm, e forse una da 8. Oppure posso sempre chiederle gentilmente in prestito a quel che lettore, vedremo.
Ecco come appare la mia futura spada laser al momento:
Bella vero?
Adesso digressione per quelli che non hanno capito la frase che prima ho buttato lì. Ho nominato la Graflex, ai più storicamente attenti potrebbe non essere sfuggito che Graflex è una marca di macchine fotografiche, ditta fondata a fine '800. Famosissima perché hanno prodotto una macchina fotografica con il nome di un revolver, la Pacemaker.
Comunque guardate bene il manico del flash, cosa vi ricorda?
è lui o non è lui? Cerrrrrrrto che è lui! In realtà no, perché il modello usato dalla Luca film è diverso ma il concetto è quello. Hanno usato il flash di una macchina fotografica per fare le spade laser degli episodi IV, V e VI. Che figata vero?
A vederla bene non ci hanno neppure lavorato molto...
Approfitto di questo post per aggiungere anche qualche foto dei miei bellissimi stivali cinesi.




Eccomi qua, che ne dite? Sembro quasi un cavallerizzo vero? E invece no. Perché gli stivali da equitazione hanno la zip dietro, questi invece se l'hanno sul lato interno.





Visto che non racconto baggianate?



Lato esterno dello stivale.




Ed ecco una fontina anche da più vicino mentre li indosso.


Belli vero? Speriamo di avere l'ok.








Ciao ciao alla prossima!

lunedì 27 febbraio 2017

Sei tu un DIO?

- aka quando qualcuno ti chiede se sei un DIO tu gli devi dire SI! -

Bene, chi non becca la citazione in meno di 10 secondi non può considerarsi un vero nerd.
9...
8...
7...
6...
5...
4...
3...
2...
1...

Ok, andiamo avanti in questa fantasmagorica puntata.
Ieri dopo troppo tempo ho finalmente avuto un attimo per poter andare avanti con il cabinato. Finalmente ABEMUS TASTIERA!!!
Sì, non sto raccontando fanfalucche. Eravamo rimasti all'ultima puntata (qui) che dovevo ancora cominciare a cablare il nuovo chip. Finalmente ho avuto 30 minuti (si, dico 30 MINUTI!!!) liberi e a velocità supersonica ho saldato tutti i terminali come andrebbero saldati.
Quindi:
- scaldo il mio fido stagnatore...
- cerco il rocchetto di stagno...
- bagno la spugnetta...
- mi brucio un dito per controllare se la temperatura va bene...

VIA!
Partiti!
Che gara emozionante!

In poco ho finito di stagnare tutti e 26 i pin. Ottimo. Prendo la spina USB e la infilo dritta dritta in una porta del mio pc sulla scrivania, apro libreoffice write e inizio a schiacciare tutti i pulsanti sulla plancia. 

FUNZIONA!!!!!!

Aspetta, non tutto funziona. Provate ad indovinare nel grande disegno celeste quali tasti non funzionano?

Già i numeri 1 e 2, per chi non lo sapesse sono i pulsanti standard su cui sono mappati '1-Player' e '2-Player'. Che succede, i tasti li avevo testati (o meglio tAstati, sono tasti...) giro la plancia per guardare dentro e vedo che una stagnatura non ha tenuto, sospiro di sollievo.

Impugno nuovamente il mio fido stagnatore e bestemmiando non poco cerco di rifare la saldatura quando mi accorgo che non è la saldatura che non ha tenuto, ma è la pista del circuito ad essersi putrefatta.

E adesso?

Non mi scoraggio, sono così vicino alla meta. Cambio di programma. Riprendo in mano la mappatura della tastiera, il filo 1 è quello che non funziona, su cui sono mappati i tasti 1 e 2. Mettiamo il filo 8, senza cambiare null'altro 1 e 2 diventeranno Q e W.
Attacca la plancia al cabinato , accendi il pc, entra nelle impostazioni del M.A.M.E. e cambia i pulsanti per l'emulatore con quello che ho.

FANTASTICO! Funziona tutto. Via una partita a Double Dragon, tiriamo un po' di gomitate a qualche cattivone di turno.




L'interfaccia di selezione dei giochi però ancora non funziona correttamente. Mi faccio un'idea, allora inizio a cercare tutti i giochi che hanno una risoluzione superiore a 320x240, eeeee BINGO! Il problema si ripresenta tale e quale al frontend. Il problema è proprio che il mio monitor non riesce a supportare una risoluzione superiore a 512x366 (ma che CaZ2O di risoluzione è?!?!?!).
Adesso devo solo riuscire a forzare via software il GroovyArcade ad usare sempre la risoluzione a me più consona, poi siamo a posto.

Per tornare all'inizio, oggi sì, mi sento un DIO!!

Quello che voglio dire è che... qualche volta se piove merda e qualcuno deve metterci un ombrello, e chi chiamerai?


domenica 19 febbraio 2017

Episodio 2: l'attacco dei cloni

- aka carnevale si avvicina e io non ho ancora finito nemmeno un costume - 

Ma avete mai pensato che è emblematico il fatto che proprio l'episodio 2 si chiami l'attacco dei cloni? Cioè voglio dire 1 è 1, ma se 2 sono uguali sono gemelli, perché non cloni?
Ora che ho fatto subito notare che è stata una giornata dura, posso partire con il racconto di come stoicamente ed eroicamente sono riuscito ad quasi ultimare in tempo almeno uno dei vestiti di carnevale che mi ero ripromesso di fare.
La prima puntata di questo racconto ad episodi si svolge qui. Mentre ora ci accingiamo a leggere:

EPISODIO 2
L'ATTACCO DEI CLONI

ERA UN PERIODO DI GUERRA 
CIVILE NELLA GALASSIA
(E NON SO PERCHé MA 
INIZIANO TUTTI COSì)

Potrei fare come in balle spaziali (mi pare) e nell'ultima riga scrivere qualcosa tipo 'se riuscite a leggere questa riga non avete bisogno di occhiali', ma lasciamo perdere per oggi.

Bene ciancio alle bande come diceva il mio maestro e proseguiamo.
Come dicevo mi sono accinto a procedere nella realizzazione dell'abito di Rey di Star Wars (ma ha un cacchio di cognome la ragazza??? Non posso continuare a chiamarla così, e se la chiamo solo Rey mi viene in mente Rey Ayanami, uff) per Figlia. La stola che Rey (ormai sappiamo di chi si parla) non è altro che un pezzo lungo si stoffa firmato Cavalli attorcigliato attorno al corpo e tenuto fermo da una cintura invero particolare.
Ringraziando una mia collega che si è prodigata a cucirmi la stola, mi sono potuto concentrare sul particolare della cintura:
Tranquilli, non è quella che ho fatto io, questo tipo qua è stato veramente figo a farla così bene. La mia è mooooolto più modesta.
In ogni caso mi sono armato di carta, forbici, pelle e tanta buona volontà ed ecco che ne è venuto fuori:
Prima cosa il progetto!
Non si va molto lontano senza un progetto e a me piace maledettamente fare progetti. Quindi eccolo qua il disegno di come dovrebbe venir fuori quanto ho in testa. Da notare il disegno a matita sotto, è la seconda volta che vien fuori stile easter egg, ricordatevene.
Fatto il disegno riportiamo su un bel pezzo di carta il tutto a grandezza naturale per veder se va bene.
Avvolgiamolo attorno a Figlia e vediamo se la misura va bene. Va bene? Si è ottima! L'ho fatto leggermente lungo così metti mai che riesco a recuperarlo anche gli anni a venire...
Bene riportiamo tutto sulla pelle e tagliamo. 
Che bella doppia cintura!
Ma aspetta, qualcosa non mi torna... M*§°A! Sono riuscito a tagliare il tutto ben 20 centimetri più corto! Non dico 5, ma 20!! Dai che butto via tutto con grosso giramento di cabasisi e la chiudo qua. Dai aspetta che provi prima a metterlo alla vita di Figlia, si sa mai.
Bon, non lo recupero il prossimo anno perché è più stretto di un 100 a freccette, ma amen... Posso proseguire con l'ultimazione. Quindi ci attacco due fibbie abilmente estirpate da una borsetta che Moglie stava buttando via.
Ed ecco che il gioco è fatto. Si, sembra tutt'altra roba, ma il tempo è poco e posso convincere tranquillamente Figlia che 'è questa la cintura che sta cercando!'
Però accidenti, quella pezzente di topo da discarica di Rey aveva anche un borsellino attaccato alla cinta, vediamo un po'

Porcaccia, mi pare proprio difficile da fare. Faccio un paio di disegni e capisco che non è possibile riprodurlo abbastanza fedelmente con il materiale e con la tecnica che possiedo.













Quindi rifacciamo il disegno in qualcosa di più semplice, dovrò usare ancora una volta i miei poteri jedi su Figlia per convincerla, ma posso ancora farcela.



Ecco il disegno fatto su un modellino di carta a grandezza naturale ritagliato e appoggiato sulla stoffa che userò per riprodurre il borsellino.













Ed ecco qui la fida macchina da cucire di Moglie che imperterrita mi accompagna nelle mie malattie mentali di tipo tessile.
Si può notare a sinistra il pezzo di stoffa già tagliato secondo disegno. Vi risparmio le bestemmie uscite durante la fase di cucitura: il filo che esce dall'ago, il filo che non vuole rientrare nell'ago, il filo che si rompe, la stoffa che si piega male, il filo che esce dall'ago, e così via.
Ma ecco finalmente finito il borsello!!!
Davanti
 E dietro
E alla fine appoggiato alla cintura
Per render conto della dimensione, ci sta un pacchetto di fazzoletti...

In tutto questo mio taglia e cuci ovviamente ho potuto lasciare i piccoli nelle mani sicure di un babysitter d'eccezione: Gatto!
Che li ha allietati seguendoli con lo sguardo salvando la pelliccia in un posto sicuro.






Ad ogni modo sono soddisfatto dell'effetto finale, con la fantastica pettinatura che ha fatto Moglie sembra di avere per casa una Rey in miniatura.









Anche se la prossima volta che glielo metto addosso dovrò farlo con più attenzione...
E i cloni cosa centrano vi chiederete voi? Niente, come sempre.

domenica 12 febbraio 2017

BTL-A4 Y-wing assault starfighter/bomber

-aka LEGO STAR WARS 75162 Y-Wing Microfighter- 

Ovvero come ti costruisco una passione mattoncino dopo mattoncino.
Bene, chi mi conosce lo sa che nutro purtroppo una sorte di adorazione religiosa per la serie LEGO STAR WARS(tm), quindi perché non fare una bella rubrica su questi fantastici giochi per grandi e piccini?
Partiamo subito con la costruzione di oggi, non riporto il nome perché ormai mi pare inutile visto che è scritto sul titolo. Ma non stavi di meno a scriverlo e bon invece di fare questa digressione noiosa? Forse si ma ormai è fatta e non torno indietro...
Iniziamo subito con una bella foto del pacchetto

La serie Microfighter è andata a soppiantare la vecchia serie Planets (farò una pagina anche per quelli si...) e che dire? Cari in proporzione come tutti i kit piccoli della LEGO, ma vuoi mettere il fascino superdeformed che emanano?
Via apriamo il pacchetto e vediamo quanti pezzi ci sono
Sono sicuro che più di qualcuno impallidirà nel vedere come mescolo tutti i pezzi prima di iniziare, ma che volete a me piace così.

Prima cosa si monta il lupetto, lo dicono anche nelle istruzioni.
Eccolo qui.
Guardatelo che tronfio e felice, direi quasi arrogante nella sua tuta spaziale armato del suo fido blaster. 
Dà quasi fastidio vero?
Con quel casco che promette una protezione assoluta oltre che una vestizione intrigante e vintage.



Che dite gli facciamo uno scherzo?





Allora via disarmiamolo e mandiamogli contro una vorace bestia blugbatta di Traal. 
Che dite? Non centra? Cavolo, STAR WARS è ambientato nello spazio, ci saranno anche le bestie blugbatte e i Vogon o no?
Bon, torniamo nel canone e mandiamogli contro un Ranko o ancora meglio un Rathtar.
Eccolo spaventato a morte!

Che divertenti le doppie faccine della LEGO.









Comunque torniamo a noi e proseguiamo con la costruzione dell' Y10 dell'Y-Wing.
Lavora, trasporta quel motore che deve pesare molto...
Intanto che il pilota si dà da fare vediamo alcune informazioni interessanti.
Y-Wing, per la precisione modello BTL-A4 Y-Wing starfighter/bomber da assalto.
Prodotto dalla Koensayr Corporation è a mio avviso una delle migliori navi delle forze ribelli. Utilizzato per la prima volta dalla flotta della Repubblica durante la guerra dei Cloni viene riutilizzato dalle forze alleate ribelli durante la guerra civile galattica, dalle quali viene usato principalmente prima dell'introduzione del superiore caccia stellare ala X (dio quanto odio la denominazione italiana, X-Wing Starfighter tutta la vita).
Da menzionare sicuramente la squadra Shadow che ne fa uso. Nei membri famosi di equipaggi di ala Y sicuramente da ricordare R2D2 e Davish Krail, quest'ultimo lo pilota durante la battaglia di Yavin.

Bene ho cianciato abbastanza, andiamo a vedere come siamo con la costruzione.
Bene, vedo che ha finito.
Pronto per lanciarsi in una nuova mirabolante avventura!
Ma prima di lasciarci ecco i blueprint della nave.
Sia mai che vi troviate faccia a faccia con un Y-Wing e abbiate la necessità di conoscerne i punti deboli, ma mi raccomando, non dite nulla all'imperatore.

venerdì 10 febbraio 2017

Una nuova speranza

- aka come forse alla fine riuscirò a farmi una partita con il M.A.M.E. -

Allora eravamo rimasti che non funzionava il collegamento video e che non funzionava la tastiera. Quindi adesso la domanda è:
Adesso funziona tutto?
Ovviamente no, ci vuole tempo, e come continuo a ripetere il tempo è proprio ciò che mi manca maggiormente...
Comunque un po' sono riuscito ad andare avanti col progetto dai...
Ho iniziato per il momento ad aggiustare la plancia in attesa che arrivi  il convertitore VGA-CGA ordinato dalla cina col furgone.
Dunque, nell'episodio precedente (qui per chi se lo fosse perso) eravamo rimasti alla vivisezione della tastiera oggetto di scarificio. Il passo successivo era quello più noioso, la mappatura dei tasti sul chip. 
Iniziata a fare la mappatura...

controllato il tasto ESC - corrisponde
controllato il tasto INVIO - corrisponde
controllato il tasto 1 - corrisponde
controllato il tasto 2 - CORRISPONDE
controllato il tasto 5 - CORRISPONDE!!!

Bene, non sono un matematico (altrimenti mi sarei fermato alla seconda corrispondenza e avrei dimostrato il tutto per induzione), comunque mi accontento delle corrispondenze per trarre la vantaggiosa conclusione che:

TUTTE LE TASTIERE (DEL MONDO) HANNO LA STESSA MAPPATURA SUL CONTROLLER!!


E via, che ti smonto il coin-up! Ecco come il poverino appare senza la sua amata pLancia...

Con sguardo vacuo e triste sembra chiedere pietà.












Presa la stessa e trasportata quindi sul futuro banco di lavoro...

Eccola li in tutta la sua magnificenza! Per un attimo mi sfiora l'idea di trovare un modo per avvitarla alla scrivania e usarla sul pc fisso, idea che per fortuna svanisce presto.
La giro per avere un facile accesso alla circuiteria.
Svito il necessario per poter avere facile accesso ai fili da dissaldare. E ci metto vicino la scheda nuova per vedere un po' la differenza fra le due.
Così con estrema pazienza mi metto a dissaldare un filo dalla scheda vecchia e lo saldo nella relativa posizione su quella nuova.
Ma non salda, perchè?!?!
Accidenti le piste della nuova schedina sono ricoperte di grafite, si, bellissimo, comodissimo per condurre la corrente, peccato che è un materiale che non si possa saldare a stagno.
Armato di cutter inizio a passare tutte e 26 i pin del controller nuovo per pulirli, dopo un buon quarto d'ora di pulizia e grafite sparsa ovunque ecco che posso ricominciare.
Dissaldo, saldo.
Dissaldo, saldo.
Dissaldo, saldo.
Dissaldo, saldo.
Che fà Aldo?
Dissaldo, saldo.
Bestemmio.

Eh già. Arrivato al quinto pin mi accorgo che le saldature del secondo e del terzo non tengono niente.
o se preferite.
Che tanto il senso è quello...
Dissaldo tutto e con aria nera e inkazzosa (si, proprio come lo scrivono i bimbiminkia) lascio tutto sulla scrivania pronto per riprenderlo in mano un giorno più felice.
Lo metterò sicuramente a posto, in fondo la scrivania mi serve...