lunedì 8 maggio 2017

Resistance Troop Transporter

- aka LEGO STAR WARS 75140 Resistance Troop Transporter -

Dopo un mese finalmente ho tempo (e possibilità fisica aggiungerei...) di rimpolpare questo mio bloggo...
Bene cosa ho fatto in questi giorni? 
A parte lacerarmi parti del corpo come alcuni sanno.... Niente. Quindi veloce a costruire l'ultimo kit lego che mi era rimansto in cantina al grido di "MI SERVE PER LA FISIOTERAPIA!!!" e così oggi sono qui a raccontare l'evento.

Ecco qua la scatola, sopra il davanti e sotto il dietro.
E come si suol dire: 'Con una scatola così un kit del genere può accompagnare solo!'
La bellezza di 5 sacchetti dentro la scatola!!!

Che dire, è il kit più grande che ho dopo il Millennium Falcon, e come tale ho dovuto concedergli il tempo debito. Tradotto in misura di tempo vuol dire un'ora e mezza.







Come prima cosa ovviamente si montano le minifig. Nel sacchetto numero uno ecco che troviamo la band hip-hop più in voga su Bespin dalla caduta dell'impero: i GEMELLI RIBELLI. 
Incazzosissimi come sempre, e sinceramente li posso anche capire, in qualità di comparse sono quelli che muoiono sempre per primi...




Ma procediamo con la costruzione dell'astronave...
Ecco il retro della nave, il barilotto è lo stesso che è stato usato anche per il kit 75136 Capsula di salvataggio Droidi, o almeno a me pare così. In ogni caso è uno dei kit che mi piacerebbe avere, casomai ne riparleremo a costruzione avvenuta anche di quello.
Saltiamo un po' di passaggi e vediamo l'interno:
Il modello originale come da film può trasportare una intera truppa di 20 ribelli (non cammellati, altrimenti il numero si riduce drasticamente). Qui c'è più spazio nel corridoio che posti a sedere, ma non lamentiamoci, in fondo questa è la versione privata dei Gemelli Ribelli.
Nel frattempo ho aperto anche il sacchetto 2 che contiene gli scudi della struttura esterna. Molto belli e ben rifatti, come sempre nei kit lego.
Andiamo avanti col sacchetto 3 dove trovo il tetto dell'astronave (sopra) e la sezione con i cannoni (sotto).
Ottimo apriamo il sacchetto numero 4. Questo è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Eccolo qua il contenuto del 4° sacchetto. E accidenti!
La LEGO mi ha così rovinato che fin'ora non me n'ero accorto. Fortuna che non è ancora troppo tardi. Guardiamo meglio dai, non può essere.
E purtroppo si, devo dire che IT'S A TRAP!!!

Ed ecco qua l'ammiraglio Ackbar in tutto il suo splendore da soldato americano che ha fatto carriera ed è invecchiato. Strano che al posto della pistola non gli abbiano messo una bella ciambella...
In fondo che avrà? Sui 60? Quanto vivono su Mon Calamari? Potrebbe andare in pensione invece di essere ancora in prima linea con la resistenza. 
Magari gli mancano pochi contributi, o non è riuscito a riscattare gli anni dell'università, o forse non è potuto entrare nella finestra di pensionamento. Beh, problemi suoi, basta che non si faccia ammazzare, chissà quanti piccoli totani lo stanno aspettando a casa.
 
Ma bando alle ciancie e proseguiamo con la costruzione.
 
Nel sacchetto 4 assieme all'ammiraglio c'è la cabina di pilotaggio.









E finalmente attacchiamo anche quella.
Ta Daaaaan! Finita!
No aspetta, c'è ancora un sacchetto. E che cacchio c'è dentro?

Come potevamo dimenticarci della principessa Leiladà, ma la dà cosa?









Ahia, la principessa Leia Organa non l'ha presa tanto bene la battuta e cerca di usare la presa con la Forza di suo padre Anakin.
In fondo ha ragione ormai sembra Nilla Pizzi nello spazio, non è più il caso di fare certe battute...






 
Cerchiamo di farla contenta dai, allora con il contenuto dell'ultimo sacchetto costruiamo un bellissimo slittino tandem e mandiamola a farsi un giro assieme al suo compagno di Auser Ackbar.
Visto che felici che sono adesso?

 
Comunque scherzo, non è uno slittino, sono due! E a quanto pare sono parte integrante della propulsione del mezzo...
Ecco dove và messo. D'altra parte questa astronave è fatta con scarti... Ma su questo ci torniamo dopo.






Ecco una bella foto di gruppo a progetto ultimato.

 
 
 
 
Un bel particolare della cabina di pilotaggio...









E un particolare della sezione passeggeri. La principessa Leia che passeggia tranquillamente sul ponte della nave mentre l'ammiraglio si gode il suo caffè seduto comodamente.
Il Gemello Ribello intanto sta scrachando sul giradischi in cerca di ispirazione per il loro prossimo album.



Che dire quindi. L'astronave come già detto è un assemblato di varie parti di astonavi diversi con scopi diversi (da navi cargo a navi da guerra) tra cui spicca il cockpit del B-Wing Mark II, e fra le armi possiamo notare il cannone laser R-9X.
Il primo film della saga in cui appare è ovviamente il VII - Il risveglio della forza su Takodana.

Bene,per oggi è tutto ed è ora di chiudere le strasmissioni. Notte a tutti!

giovedì 6 aprile 2017

ST149 Delta-class T-3c shuttle

- aka LEGO STAR WARS 75163 Krennic's Imperial Shuttle Microfighter - 

Ovvero abbiamo fatto i buoni adesso facciamo anche i cattivi.
Bellissimo il packaging come tutti i microfighters, si proprio quelli che ho miseramente buttato via se volete girare il coltello nella piaga, ma ormai come diceva sempre Lorenzo Jovanotti: "cosa fatta capo  horn!", quindi ciacio alle bande e via a aprire questo bellissimo pacchetto!


Dentro ci troviamo il solito ammasso di pezzi divisi in due sacchetti che prontamente ho mescolato, e l'immancabile libretto delle istruzioni senza il quale sarei perduto anche per kit formati da 3 pezzi.

La proporzione pezzi neri o grigi / pezzi di qualsiasi altro colore farebbe felice Batman di LEGO Movie, ma non avendo una maschera da 'cavaliere scuro' non posso fare altro che proseguire indomito per la mia strada.



Iniziamo subito dal minifigure:
Eccolo qua Krennic!
Bene in quanti sono stati così bravi da impallidire a questa mia affermazione?
Ma no che non è Krennic, Krennic è quello vestito di bianco col mantellino, questo come minimo è un SUPEREROE!!! 
Invece la LEGO ci ha piazzato un semplice pilota di shuttle, pure un po' incazzoso a parer mio, ma come per il pilota dell' Y-Wing che potete ammirare qua, abbiamo il lato B spaventato:
Tadaaan, i piloti imperiali quando sono spaventati si trasformano in NOPPERABO! Andiamo avanti và, non ho voglia di osservare la sfumatura alta stile impero.
Pezzo dopo pezzo quindi inizio a montare la navicella.

Non senza farmi dare una mano ovviamente...
Ma detto fra noi, i piloti di X-Wing e Y-Wing sono bravi anche come astromeccanici, i piloti dell'impero lasciano un po' a desiderare in questa veste. Si vede che Darth Sidious ha una sacco di risorse su cui può fare affidamento.
Mi pare un po' di vedere la differenza fra le piccole ditte di informatica dove chi ci lavora deve saper fare tutto e i grossi colossi dove si è molto settorializzati nelle proprie mansioni, ogni analogia però la lascio perdere.
Morale della favola arriviamo in fondo alla costruzione dello shuttle.
Una bella foto in assetto di volo e quindi una bella foto in fase di parcheggio.
Sono un po' scomode le ali che sbattono in testa, ma l'impero non và per il fino, tanto non è mica Krennic...
Che dire su questa astronave, la prima cosa che mi viene in mente è che sia paragonabile allo shuttle imperiale di Palpatine, anche se si tratta di un'astronave diversa. L'analogia che trovo più simpatica è:

Imperatore --> vestito nero --> nave bianca
Krennic  --> vestito bianco  --> nave nera

Dai ridete!
Altro che si può dire è che la sua prima (e attualmente unica) apparizione è nel film "Rogue One: a Star Wars story" dove serve appunto come mezzo di trasporto per il direttore Orson Krennic e la sua troupe elitaria di Death Trooper (oh guarda, si chiamano soldati morti, ed è proprio la fine che fanno visto che nell'episodio IV non si vedono più).
La nave è stata soprannominata Pteranodon dal capitano Dunstig Pterro (che sia proprio lui la minifigure?) per l'affetto che prova per lei. 
Ed ecco qui in ultimo parte dei blueprint (chiamiamoli così anche se in realtà non lo sono) della Delta-class T-3C Shuttle.
Che vi siano utili, anche se non credo che ci capiterà più di imbatterci in questa astronave nell'universo di Star Wars.

mercoledì 22 marzo 2017

Una giornata epica e triste allo stesso tempo

- aka quando butto via qualcosa è sempre un pezzo della mia anima... -

Ebbene si, quando si ha la casa troppo piccola e troppe cose che si hanno/vorrebbero avere è proprio il caso di fare spazio gettando alcune cose che si reputano inutili e possibilmente rimpiazzare il vuoto lasciato colmandolo con nuovi oggetti intrisi di desiderio.
Cosa succede? 
Devo assolutamente buttar via delle cose...
Di cosa si tratta?
Accidenti delle scatole dei lego che ho racimolato duramente in anni di evasioni dal bilancio famigliare...
Ecco qui tutto il ben di dio che ho gettato...
Il cuore sta piangendo, ma alla fine che me ne faccio? Sono scatole acerbe!
Non avrò mai il coraggio di separarmi dal mia collezione di LEGO Star Wars, ed in fondo diciamocelo, visto che le scatole sono aperte e i pezzi montati dal punto di vista puramente collezionistico non valgono più nulla. 
Eppure c'è una parte di me che continua a dire "No, non buttarle! Puoi sempre trovar loro uno spazio in qualche cassetto dimenticato della baracca in giardino..." No, devo essere forte, via il vecchio! Benvenuto nuovo! Ma che nuovo? Aò mica c'hai altri sordi da buttare... E vabbè arriverà il momento dello sciacallaggio matto e disperatissimo, nel frattempo ho sempre la scusa "ma spazio ce n'è ancora..."
Le scatole in questione occupavano il piano più basso della vetrinata LEGO, vetrina soprannominata "San LEGO Star Wars" da Suocero, non so se con un moto di compassione o di stizza nei miei confronti, ma mi può capire benissimo, è un collezionista pure lui.
Un giorno ho letto che il collezionismo è come un'allergia: non passa mai, al limite muta la sua forma. E devo dire che è proprio vero! Non ho sentito ancora mai nessuno dire "Chi mi conosce lo sa, non son più COLLEZIONISTA!" No, non esiste proprio.
Guardate qua cosa la gente è capace di collezionare. Alcune sono proprio incredibili.
Una persona può guarire da molte malattie, ma non dal COLLEZIONISMO. Lo potremmo vedere come un mostro mutaforma che può passare dai francobolli alle monete, alle cartoline, ai libri, ai fumetti, agli swarovski, a quei c***o di angioletti della Thun, a qualsiasi oggetto che sia più o meno di valore, l'importante è poterlo accumulare in modo compulsivo...

Vabbè basta voli pindarici su amenità varie in fondo volevo solo dire che ho fatto un buon uso delle scatole dei lego acquistati buttandole nel bidone del cartone (riciclare SEMPRE!).

Lasciamoci con questo video che mi ha fatto sorridere. Ciaone!

domenica 19 marzo 2017

Darth Vader

- aka Lego 75111 -

Potrei aggiungere un aka Lord Fener, ma quel nome mi è sempre stato sulle scatole. Fin da quando avevo 6 o 7 anni e Sorella era andata a fare un corso di programmazione in GW Basic e ha portato a casa questo!
Ebbene si, il mio primo personal computer, il mitico MSX 32K era il modello DPC-200 della Fenner. Se volete un post su questo geniale prodigio della tecnologia di metà anni '80 basta chiederlo, ce l'ho ancora in garage, come potrei separarmene...
Comunque in realtà il post dovrebbe trattare di tutt'altro.
La storia narra di come con occhio di falco, velocità di ghepardo e astuzia di volpe mi sono portato a casa il kit 75111 della LEGO alla fantastica cifra di 0,34€. Avete letto bene amici, trentaquattro centesimi di euro! (e non stiamo a sottilizzare sui 9,90€ di spese di spedizione dai, datemi tregua).

Ecco qua la scatola in tutto il suo splendore. Arrivata addirittura prima del previsto e intatta. Ma soprattutto ORIGINALE! Per quella cifra mi aspettavo un tarocco della lapin in arrivo direttamente dalla Cina in sacchetti di plastica di dubbia provenienza, ed invece eccola qui!

Darth Vader in tutto il suo splendore!











Apriamo subito la scatola, subito per modo di dire visto che ho avuto tempo di farlo solo un paio di giorni dopo.
Contiamo i pezzi per essere sicuri che ci siano tutti, seeee e dai sono LEGO è ovvio che ci siano tutti, in genere ce ne sono di più. Ma prima di metterci a costruire il villan più amato della storia del cinema, fermiamoci un attimo.

Che bella la maschera fatta in LEGO Bionicle. Accidenti.

















Via a costruire, devo dire che in confronto agli altri personaggi della stessa serie Darth Vader è il più complicato da costruire, forse l'unico altro che tiene botto per difficoltà è il generale Grevious, ma su questo ci torneremo un'altra volta...

Questo ammasso di pezzi ad esempio è solo la base per il busto, accidenti! Il numero di pezzi è sicuramente superiore in confronto agli altri personaggi.

Ma senza indugi proseguo fino ad arrivare a questo. Mi pare che il busto sia leggermente sproporzionato in confronto alle gambe e alle braccia. 
Mi ricorda in modo pazzesco il mio professore di elettrotecnica delle superiori, sembrava avesse le gambe cortissime in confronto al busto. 
Ma in fondo al momento non ci posso fare nulla, non ho pezzi sufficienti per moddare i kit LEGO, mmmh che bella idea, ma lasciamo perdere, non posso continuare ad aprire progetti che dite?








Comunque ultimo velocemente il kit, Figlio e Figlia sono in vasca e ho i minuti contati per poter completare la costruzione. Così ultimo il tutto e mi appresto alla vetrina dove tengo tutti i miei tessssori. Prima di metterlo al suo posto però non resisto e provo a far rivivere una epica battaglia.
Che dite? Si, lo so che Luke non aveva le manette né tantomeno un blaster, ma dai... Solo la posizione di Vader vale la pena!
Mi sembra di sentirlo respirare.
Comunque il tempo stringe e rimetto tutto a posto.

Ecco qua il piano della mia fantastica vetrina dedicato ai personaggi completi in stile Bionicle.
Ovviamente appena avrò tempo da dedicare ad ognuno di loro potrò descrivere e riviverne le gesta, ma tutto a tempo debito.








Ed ecco l'altra metà, quella dove ho posizionato Darthy.
Ho deciso di mantenere sia lui che Luke in posizione di battaglia per dare dinamicità alla scena.










Darth Vader, anche conosciuto come Anakin Skywalker è uno dei più potenti signori Sith di tutti i tempi. Trovato sul pianeta deserto di Tatooine è stato iniziato dal maestro Jedi Obi Wan Kenobi alle vie della forza per poi venir corrotto dall'imperatore Palpatine fino a farlo capitolare al lato oscuro.
Che dire di più, in fondo è lui il prescelto e la saga di Guerre Stellari che se ne dica è centrata sul raccontare la sua storia.
Cose di cui non si è a conoscenza di lui.
Il suo nome è stato modificato da Mario Maldesi, direttore del doppiaggio di Guerre Stellari nel 1977. All'uscita della nuova trilogia (1, 2 e 3 per intenderci) Claudio Sorrentino ha proposto un sondaggio su internet per chiedere ai fan se mantenere Darth Vader o Dart Fener. 
La sua frase più famosa "No, io sono tuo padre" è una delle frasi più citate e conosciute nella storia del cinema.
Gli psichiatri lo hanno considerato come un valido esempio molto utile per spiegare il disturbo borderline di personalità agli studenti di medicina. (E che minchia!!!)

Morale della favola Darthy è figo, anzi è più figo, anzi è il più figo di tutti!!!

Che credi, che sia Dio?

No, ma quasi. Infatti il suo volto è pure scolpito sulla cattedrale dei santi Pietro e Paolo a Washington. Che vuoi di più? Un lucano?

domenica 12 marzo 2017

LUCE!!! Non Laser...

- aka la terminologia è importante - 

Ance se tutto sommato qualcuno potrebbe obiettare con: "Ehi ignorante guarda che il laser non è altro che un fascio di luce coerente!" Certo, sono d'accordissimo, ma allora perché non chiamarla Lasersaber invece di Lightsaber? Eh? 
Certo sono anche d'accordo sul fatto che George Lucas ha dimostrato più volte la sua ignoranza in fisica, quindi....
Va bene finiamola qua che non godo di sufficiente retorica per cavarmela.
Ottimo, ora che siamo tutti allineati sull'argomento della giornata iniziamo con il vero post:
Era una notte buia e tempestosa... Anzi no, ho iniziato ieri mattina alle 10 e non c'era neppure la pioggia, infatti per usare la flex deve esserci bel tempo che mi tocca stare fuori sul pavé.

Questa è la lunga e gloriosa storia di come un tubo di metallo può diventare un pezzo di spada laser.
Ecco qua la base, prima di tutto ci si deve quindi procurare un tubo di diametro esterno di 3,5". Ovviamente tradotto in millimetri sono 38,qualcosa e ovviamente in Italia questa misura non esiste. Le cose sono due:
1- si compra un pezzo di tubo all'estero spendendo un rene in spedizione
2- ci si adatta con la misura italiana più vicina a quanto serve, cioè 40mm.

La mia natura taccagna mi impedisce di proseguire con il punto una, d'altronde la mia natura ingegneristica (da leggersi non ho cohones di modificare tutte le misure e tutti i blueprint aggiungendo 2 mm) mi impedisce di accontentarmi di un palliativo.
Come fare?
Qui Mary Poppins viene in aiuto! Infatti misura standard per i tubi di gran parte degli aspirapolvere usati come aspiraceneri è di 38 mm giusti! E soprattutto li si trova per un costo inferiore ai 5€! Bene ora abbiamo un tubo da depauperare e rendere inservibile.
Quindi via di corsa sul sito di fiducia per la creazione delle spade laser (non è vero, ne ho a decine di siti di fiducia di questo tipo ma quasi tutti partono da una graflex) qui.
Scarichiamo il pdf e stampiamo la pagina con i blueprint alla misura giusta, ritagliamo e con abbondante colla vinilica la attacchiamo al tubo come si vede nella foto sopra. 

Questo è ART ATTACK!

Fatto ciò prendiamo la fida flex e iniziamo a tagliare e a carteggiare il tubo seguendo il contorno del foglio di carta.
 Le parti in bianco sono da togliere, quindi prendiamo il fido dremel con minidisco flex e procediamo a tagliare il tagliabile.
A questo punto cerchiamo il fido trapano per fare i buchi tondi, cerchiamo le fide punte da ferro, cerchiamo le fide punte da ferro... Cerchiamo le fide punte da ferro... Bestemmiamo...
Lasciamo stare per questo fine settimana con il proposito di comprare massimo martedì due punte di trapano, una da 3mm e una da 13mm, e forse una da 8. Oppure posso sempre chiederle gentilmente in prestito a quel che lettore, vedremo.
Ecco come appare la mia futura spada laser al momento:
Bella vero?
Adesso digressione per quelli che non hanno capito la frase che prima ho buttato lì. Ho nominato la Graflex, ai più storicamente attenti potrebbe non essere sfuggito che Graflex è una marca di macchine fotografiche, ditta fondata a fine '800. Famosissima perché hanno prodotto una macchina fotografica con il nome di un revolver, la Pacemaker.
Comunque guardate bene il manico del flash, cosa vi ricorda?
è lui o non è lui? Cerrrrrrrto che è lui! In realtà no, perché il modello usato dalla Luca film è diverso ma il concetto è quello. Hanno usato il flash di una macchina fotografica per fare le spade laser degli episodi IV, V e VI. Che figata vero?
A vederla bene non ci hanno neppure lavorato molto...
Approfitto di questo post per aggiungere anche qualche foto dei miei bellissimi stivali cinesi.




Eccomi qua, che ne dite? Sembro quasi un cavallerizzo vero? E invece no. Perché gli stivali da equitazione hanno la zip dietro, questi invece se l'hanno sul lato interno.





Visto che non racconto baggianate?



Lato esterno dello stivale.




Ed ecco una fontina anche da più vicino mentre li indosso.


Belli vero? Speriamo di avere l'ok.








Ciao ciao alla prossima!